Commercio & Autorizzazioni

Per rafforzare la fiducia nella sicurezza alimentare, promuoviamo la scienza

Proposta della Commissione europea relativa sulla trasparenza e la sostenibilità della valutazione del rischio dell’UE nella filiera alimentare[1]

Riepilogo Posizione EuropaBio – Per il documento di posizione completo fare clic qui.

Europabio supporta pienamente l’obiettivo della Commissione di aumentare la fiducia nella procedura dell’UE relativa alla valutazione del rischio nella filiera alimentare, rendendola più trasparente e sostenibile. Il sistema di valutazione del rischio dell’UE è solido ma, guardando al futuro, siamo concordi nel ritenere che debba diventare più efficiente, coerente e trasparente per assicurare la fiducia dei consumatori e la fattibilità del sistema a lungo termine. Altri sistemi di valutazione del rischio dell’UE e in tutto il mondo possono offrire utili insegnamenti.

La trasparenza completa non dovrebbe limitarsi agli studi richiesti dalle norme vigenti, bensì garantire una maggiore trasparenza nei processi dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e un cambiamento radicale nella comunicazione. Lasciamo parlare la scienza! L’obiettivo di questa iniziativa dovrebbe essere quello di informare il grande pubblico sulle minacce reali e percepite per la salute e di affrontare il tema della disinformazione e delle percezioni errate, in modo da rassicurare i consumatori in merito alla sicurezza del cibo che mangiano. I cittadini europei meritano di conoscere la verità: l’agricoltura e il cibo moderni hanno portato a livelli di sicurezza alimentare senza precedenti, come garanzia in Europa e certezza nel resto del mondo.

Alcuni elementi della proposta della Commissione, come una migliore comunicazione sui rischi, possono essere d'aiuto nel raggiungere gli obiettivi prefissati per aumentare la trasparenza e la sostenibilità. Siamo inoltre forti sostenitori dell’idea di rendere alcuni aspetti procedurali dell’EFSA più simili a quelli dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), tra cui l’introduzione di attività preliminari alla presentazione delle domande di autorizzazione. D’altro canto, i processi proposti per la pubblicazione di studi previsti dalle norme e per la conduzione di studi di verifica richiedono chiarimenti per garantire che questi rispondano all’obiettivo di rafforzamento della fiducia senza avere un impatto controproducente sul processo decisionale e sulla competitività. Considerato che il sistema di valutazione del rischio è di importanza critica per la sicurezza alimentare, l’innovazione e per tutti i settori industriali regolamentati, è spiacevole constatare che la Commissione abbia deciso di non condurre una valutazione dell’impatto.

1. Utilizzo della solida valutazione di rischio dell’EFSA

Il sistema di valutazione del rischio attuale offre un livello molto alto di sicurezza pubblica, con controlli adeguati per garantire la qualità e la riproducibilità dei dati presentati dalle società richiedenti. Sosteniamo l’applicazione di misure volte a rafforzare l’affidabilità e l’obiettività degli studi, come audit e controlli complementari. Per garantire i più alti standard scientifici, anche in futuro, è importante che l’EFSA continui a disporre di personale esperto. Accogliamo la proposta di proroga della durata in carica dei membri del Collegio da tre a cinque anni.

2. Aumento della trasparenza dei processi interni

Vorremmo che le regole interne della procedura di valutazione del rischio dell’EFSA fossero più trasparenti, così come la votazione degli Stati membri in merito all’autorizzazione dei prodotti che l’EFSA conferma essere sicuri. Sosteniamo la divulgazione al pubblico di informazioni a supporto delle domande di autorizzazione dei prodotti, a patto che questa non pregiudichi l’integrità del processo decisionale e la legittima protezione degli interessi aziendali. Tempi e modi della divulgazione dovrebbero essere tali da non compromettere l’innovazione all’interno dell’UE e la competitività delle aziende che commercializzano i propri prodotti dentro e fuori l’UE, a causa della mancata protezione dei loro legittimi interessi. Sottolineiamo che divulgare informazioni tecniche di per sé difficilmente può aumentare la comprensione da parte del pubblico della scienza e la fiducia nel processo di valutazione del rischio. Una migliore comunicazione dei rischi che fornisca il contesto necessario per la comprensione delle informazioni tecniche è pertanto essenziale per rafforzare la fiducia (cfr. punto 4).

3. Adozione delle buone pratiche dell’EMA per una maggiore efficienza

Occorre fare di più per migliorare l’efficienza del processo di valutazione del rischio, in quanto “procedure di autorizzazione eccessivamente lunghe in determinati settori (…) rallentano il processo di ingresso sul mercato”[1]. Incoraggiamo vivamente un’ulteriore semplificazione delle varie pratiche di valutazione del rischio adottate dall’EFSA, anche in relazione ad altri organi UE di valutazione del rischio. Tra le disposizioni proposte, sosteniamo quelle ispirate dalle buone pratiche esistenti adottate dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA). L’eccellenza dell’EMA è universalmente riconosciuta, anche per la capacità di coniugare la massima qualità scientifica a procedure amministrative efficienti e prevedibili. L’introduzione della consulenza pre-presentazione per il richiedente rappresenta un passo importante nella giusta direzione e auspichiamo che la proposta di riforma del consiglio di amministrazione dell’EFSA incoraggi gli Stati membri ad assumere maggiori responsabilità e a difendere un’EFSA - e la relativa attività scientifica – resa più efficiente.

4. Migliore comunicazione e lotta alla disinformazione

Chiediamo un cambiamento radicale nelle modalità di comunicazione, perché ci si rivolga al grande pubblico in maniera facilmente comprensibile. Sfortunatamente, pur garantendo un elevato livello di sicurezza pubblica, il sistema attuale non è efficacemente comunicato, né compreso a pieno dalla collettività. Accogliamo le disposizioni volte a rafforzare la comunicazione dei rischi e desideriamo sostenere il “piano generale per la comunicazione dei rischi” previsto, purché questo garantisca che valutatori e addetti alla gestione del rischio parlino con una sola voce. Ci rammarichiamo che la Commissione non abbia proposto azioni volte a contrastare la diffusione e le fonti di disinformazione che minano gravemente la valutazione scientifica dei rischi e la credibilità dell’EFSA.

[1] Controllo qualità della legislazione alimentare generale https://ec.europa.eu/food/safety/general_food_law/fitness_check_en

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