03-07-2018
La storia dello scienziato pentito: “No-Ogm? Superstizioni e leggende”
Era un attivista anti OGM, ma le evidenze scientifiche lo hanno convinto del contrario. Ora lo chiamano “scienziato pentito” e lui ammette che la società ha preso le decisioni sbagliate sugli Ogm perché “la politica ha sovrastato la scienza”. Mark Lynas, questo il suo nome, 44 anni, era uno di quegli attivisti che negli anni Novanta andava in giro per campi a sfalciare il mais Ogm con il machete insieme ai compagni dei collettivi ambientalisti e di ispirazione anarchica, come Earth First!. Ora, pubblica un libro simbolicamente intitolato “Seeds of science (semi di scienza, ndr). Why we got it so wrong ong GMOs”, in cui racconta come la scienza fu messa da parte da un’ondata di isteria che travolse il mondo. “La campagna anti-ogm l’abbiamo stravinta. Purtroppo era sbagliata”, questa “l’inversione a U” dello studioso riportata nei giorni scorsi da La Repubblica, che riporta in auge il tema come una sfida lanciata dal professore della Cornell University ai progressisiti.
Un “cambiamento del cuore” che inizia quando Mark Lynas si interessa alle questioni climatiche: “Non possiamo ascoltare gli scienziati sul cambiamento climatico e ignorarli quando ci dicono che gli Ogm non sono nocivi per la salute”, è in sintesi il suo pensiero. Sì, perché lo studioso britannico ha scritto libri come “Sei gradi. La sconvolgente verità sul riscaldamento globale” e “The God Species: saving the planet in the Age of Humans” cambiando il proprio modo di avvicinarsi alla questione No-Ogm, definita ormai “leggenda salutista”. “La campagna anti-ogm ha privato il mondo di una innovazione cruciale, che migliora la qualità della vita. I raccolti Ogm hanno ridotto del 37% i pesticidi chimici rispetto alle coltivazioni tradizionali”, scrive Lynas che aggiunge “Ho visto di persona in Bangladesh i benefici per i contadini, che in passato spruzzavano sui propri raccolti prodotti chimici tossici fino a 100 volte per ogni stagione”.
Un movimento che parte da premesse false può essere potente e vittorioso. Questo è il primo messaggio di Lynas che in un’intervista al Guardian già nel 2013 ammetteva: “L’intera questione degli Ogm si basava sulla critica agli scienziati, dicendo che erano corrotti, imbonitori delle corporazioni. Ci credevamo sicuramente. […]. Ma compresi che tutto quello che stavamo facendo era riduzionista […]. Era una sorta di contro-illuminismo. Persone contro un processo”. L’ultimo editoriale anti-Ogm fu datato 2008, proprio sulle colonne del Guardian, “ma sapevo che non ci credevo”, spiegava Lynas, “scrivendo questa cosa completamente non scientifica e intellettualmente senza speranza”. La prima apparizione pubblica a difesa degli Ogm e dell’energia nucleare risale addrittura al novembre 2010, in un documentario di Channel 4. Una presa di posizione che gli costò la perdita di molte amicizie. D’altronde, già nel 2000 Lynas si era allontanato da quei gruppi ambientalisti di cui una volta era membro attivo che al contrario della propaganda interna erano gerarchici e omologanti.
Lynas ricordava ad esempio il caso del riso dorato, ottenuto con l’inserzione di geni per il beta carotene nel tentativo di produrre più Vitamina A. “La carenza di Vitamina A è una delle principali cause di morte nel sud est asiatico – dice Lynas -. Porta alla cecità e alla morte per circa 250mila persone all’anno”, tuttavia gli attivisti fecero lobby contro. Affermavano che fosse uno strumento “inefficace e ambientalmente irresponsabile”, ma per Lynas si trattava di “superstizioni. Ci sono decine di migliaia di ragazzini che sono morti e che non sarebbero morti diversamente”. Un cambiamento di rotta spiegato con una citazione famosa: “Winston Churcill disse, come visto nel film ‘L’ora più buia’: ‘Un uomo che non cambia mai opinione non cambia mai niente’”.
