09-07-2018
L’adozione di Colture Biotech porta a una maggiore sostenibilità e opportunità socioeconomiche per gli agricoltori e i cittadini del mondo
Due nuovi studi mostrano continui benefici ambientali e sociali nell’uso e produzione di piantagioni biotech
In un comunicato congiunto lo scorso giugno l’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications (ISAAA) e PG Economics, Ltd. hanno reso nota la pubblicazione di nuovi studi che sottolineano i continui benefici sociali, ambientali ed economici dell’adozione globale della biotecnologia in agricoltura.
Gli studi complementari “Piante OGM: impatti globali socio-economici ed ambientali 1996-2016” di PG Economics e “Lo stato globale delle colture Biotech/GM commercializzate: 2017”, dell’ISAAA esaminano una diffusa adozione globale della biotecnologia nelle coltivazioni e il significativo impatto positivo socio economico ed ambientale di questa scelta da parte di agricoltori e comunità nel mondo.
“Le coltivazioni biotech offrono enormi benefici per l’ambiente, per la salute degli uomini e degli animali e contribuiscono a migliorare le condizioni socioeconomiche pubbliche e quelle degli agricoltori”, ha detto il presidente del Consiglio ISAAA, Paul S. Teng. “La recente produzione delle piante biotech di prossima generazione – che includono mele e patate che non vanno a male o marciscono, ananas super dolci arricchite con antocianine, pannocchie dalla biomassa accresciuta e mais dall’alto contenuto di amilosio, soia con contenuto modificato di olio, combinato con l’approvazione della commercializzazione di una canna da zucchero resistente agli insetti – fornisce un’offerta più variegata ai consumatori e ai produttori di alimenti”.
Il report ISAAA mostra che nel 2017 l’area globale coltivata biotech è aumentata del 3%, pari a 4.7 milioni di ettari. Questo aumento è dovuto primariamente a una maggiore redditività derivante dai prezzi più alti delle materie prime, da un’aumentata domanda di mercato sia domestica che internazionale e dalla presenza di tecnologie sementiere disponibili. Dal momento che vari Paesi in via di sviluppo, ora 19 in totale inclusi India, Pakistan, Brasile, Bolivia, Sudan, Messico, Colombia, Vietnam, Honduras e Bangladesh hanno aumentato la propria area di coltivazioni biotech e continuano a consentire agli agricoltori di adottare la biotecnologia nella produzione di cibo, i piccoli proprietari terrieri notano i miglioramenti diretti che ciò offre, permettendo loro di assicurare vite migliori a se stessi e alle proprie famiglie. Infatti, le nazioni in via di sviluppo rappresentano il 53% dell’area globale coltivata a biotech.
PG EConomics ha riportato che le coltivazioni biotech hanno portato guadagni economici per 186.1 miliardi di dollari fra il 1996 e il 2016 per circa 17 milioni di agricoltori, molti dei quali sono donne, piccoli proprietari terrieri responsabili del mantenimento delle proprie famiglie e comunità.
“La scarsezza del cibo è un enorme problema nelle nazioni in via di sviluppo, con circa 108 milioni di persone in paesi ancora a rischio di crisi alimentari o che vivono una carenza alimentare”, spiega Graham Brookes, direttore di PG Economics e coautore del documento sull’impatto socio-economico e ambientale.
“Abbiamo visto per oltre 20 anni come l’adozione della coltivazione biotecnologica abbia contribuito a rese più alte nei paesi in via di sviluppo, una produzione più sicura, e guadagni aumentati, contribuendo enormemente a diminuire la povertà, la fame e la malnutrizione in alcune regioni più sottoposte a queste sfide”.
Lo studio di PG Economics mostra anche che sono stati fatti grandi passi avanti per ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura e per mitigare il cambiamento climatico e adattarsi. Lo studio più recente sottolinea come l’uso del biotech in agricoltura continui a contribuire a ridurre le emissioni di gas serra.
Insieme con il record di 189.8 milioni di ettari di piante biotech coltivate globalmente, l’espansione continua dell’adozione del biotech offre caratteristiche benefiche nella qualità nutrizionale che potrebbero essere utile nello spegnere l’impoverimento nutrizionale in certe piante a causa del cambiamento climatico. Un altro aspetto che guida l’aumento potrebbe essere collegato alla ricerca dal settore pubblico nelle nazioni in via di sviluppo su riso, banana, potate, grano, ceci, lenticchie e mostarda con caratteristiche nutrizionali benefiche per i produttori di cibo e i consumatori.
Gli studi mostrano che il cambiamento climatico può considerevolmente ridurre il contenuto di proteine, zinco e ferro negli alimenti base, mettendo 1.4 miliardi di bambini a rischio di grandi carenze di ferro entro il 2050. Entro il 2017, l’ISAAA riporta che ci sono stati miglioramenti nella disponibilità commerciali e nel piantare frutta e verdura biotech con diretti benefici per il consumatore. Due generazioni di patate Innate® sono state approvate negli Stati Uniti e in Canada, una con meno ammaccature e scurimenti e meno acrilamide e l’altra con queste caratteristiche, oltre a minori livelli di zuccheri ridotti e con protezione dalla peronospora, insieme a mele che non ingialliscono negli Stati Uniti e melanzane Bt in Bangladesh. Questi sono tutti prodotti più sostenibili sia per i consumatori che per l’ambiente.
Altri punti chiave del report PG Economics:
- Nel 2016, le emissioni risparmiate di anidride carbonica in relazione alle piantagioni Ogm per il ridotto consumo di carburante e l’addizionale ritiro di carbonio del suolo, sono stati pari alla rimozione di 16.75 milioni di automobili dalle strade
- Gli sviluppi nelle piantagioni biotech permettono agli agricoltori di usare insetticidi ed erbicidi più strategicamente, riducendo l’impatto ambientale associato con il loro uso del 18.4% sulle aree Ogm sin dal 1996
- Nel 2016 il guadagno diretto totale dell’agricoltura dalle piantagioni Ogm è stato di 18.2$ miliardi, pari a una crescita media del guadagno di 102$/ettaro. Dal 1996, i guadagni dell’agricoltura sono aumentati di 186.1$ miliardi.
- La biotecnologia resta un forte investimento per gli agricoltori. Per ogni dollaro investito nelle sementi biotech gli agricoltori hanno guadagnato una media di 3.49$.
- Nel 2016 gli agricoltori nei paesi in via di sviluppo hanno ricevuto 5.06$ per ogni dollaro extra investito nelle sementi biotech, mentre quelli nelle nazioni sviluppate 2.70$
- In 21 anni, le coltivazioni biotecnologiche sono state responsabili della produzione di 213 milioni di tonnellate di soia, 405 milioni di tonnellate di mais, 27.5 milioni di tonnellate di cotone e di 11.6 milioni di tonnellate di colza. Questo ha permesso agli agricoltori di coltivare di più senza bisogno di usare più terra, riducendo la pressione su una terra tipicamente ad alta bio diversità da convertire in produzione agricola.
Altri punti chiave dal rapporto ISAAA 2017:
- L’area globale di piante biotech/Ogm ha continuato ad aumentare nel 2017, raggiungendo 189.8 milioni di ettari, rispetto ai 185.1 milioni di ettari nel 2016.
- Nel 2017, 67 Paesi hanno usato piante biotech. Questi includono 24 paesi in totale che hanno coltivato biotech, inclusi 19 in via di sviluppo e cinque industriali; e altri 43 che non coltivano ma che regolano formalmente l’importazione e l’uso di piante biotech per cibo, nutrimento e lavorazione.
- Le varietà di soia biotech rappresentano il 50% della superficie globale biotech. In termini di superficie globale per singole colture, sono state piantate in varietà biotech il 77% della soia, l’80% del cotone, il 32% del mais e il 30% della colza nel 2017.
- I Paesi con un uso di oltre il 90% di soia biotech sono stati USA, Brasile, Argentina, Paraguay, Sud Africa, Bolivia e Uruguay; quasi od oltre il 90% di maize biotech sono stati USA, Brasile, Argentina, Canada, Sud Africa e Uruguay; quasi od oltre il 90% di cotone biotech sono stati USA, Argentina, India, Paraguay, Pakistan, China, Messico, Sud Africa e Australia; e con il 90% od oltre di colza biotech sono stati USA e Canada. In maniera più importante, queste sono le stesse nazioni che forniscono export di cibo per il resto del mondo, inclusi grandi paesi in via di sviluppo.
- La sicurezza globale di cibo dipende dalle correlazioni fra i surplus alimentari e le nazioni che producono alimentazione e quelle che sono in deficit produttivo. La soia biotech e il mais in particolare, hanno aiutato le nazioni in via di sviluppo a soddisfare le proprie richieste di foraggio per produrre proteine animali e ittiche.
Per ulteriori informazioni sul sommario esecutivo del report “Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops: 2017”, visita www.isaaa.org. Per scaricare una copia dello studio PG Economics, visita: www.pgeconomics.co.uk. I due documenti associati nel giornale GM Crops and Food sono disponibili, con pieno accesso, a: https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/21645698.2018.1464866 and https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/21645698.2018.1476792
L’ISAAA:
L’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications (ISAAA) è un’organizzazione no-profit con una rete internazionale di centri designati a contribuire alla riduzione di fame e povertà condividendo il sapere e gli usi delle colture biotech. Clive James, Chairman emerito e fondatore dell’ISAAA, ha vissuto e/o lavorato negli ultimi 30 anni nei paesi in via di sviluppo di Asia, America Latina e Africa, dedicando I suoi sforzi alla ricerca agricola e a sviluppare le questioni con un focus sulle coltivazioni biotecnologiche e sulla sicurezza alimentare globale.
PG Economics:
PG Economics è un fornitore specialista di consulenza in agricoltura e in settori che riforniscono l’agricultura e usano materie prime agricole. La sua area di specializzazione è l’uso di nuove tecnologie in agricultura (piante biotech, new breeding techniques), sistemi di produzione agricola, mercati agricoli, policy, regolamentazione e accordi commerciali. Gli autori di questo rapporto hanno esaminato gli impatti del biotech in agricoltura per 20 anni e hanno pubblicato ampiamente in materia, inclusi 28 documenti in giornali di revisione paritaria.
