23-05-2019
I leader europei chiedono un cambiamento legislativo per il genome editing
Il 14 maggio numerosi ministri europei dell'Agricoltura hanno lanciato un appello alla Commissione in arrivo affinché aggiorni le norme in linea con il progresso scientifico, in seguito alla decisione della Corte europea di Giustizia sulla mutagenesi dello scorso luglio.
Secondo AgraFacts, il Commissario all'Agricoltura Hogan "ha notato che 'la grande maggioranza' degli Stati membri guardava alla Commissione per venirne a capo con un'iniziativa che affronti la situazione legale sul gene-editing".
I Paesi Bassi hanno portato l'argomento nell'agenda del Consiglio europeo per l'Agricoltura, con una nota che era anche supportata formalmente dall'Estonia. La nota fa appello alla Commissione affinché includa nel suo programma di lavoro la questione dell'adeguamento e della sostenibilità della cornice legislativa per gli Ogm.
Già nei mesi recenti, un numero crescente di leader politici europei ha domandato un approccio più abilitante al genome editing. I ministri dell'Agricoltura olandese, tedesco e britannico si sono pronunciati in questo senso. Paolo De Castro, vice-presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e prominente socialdemocratico, ha recentemente affermato: “Il prossimo Parlamento diventerà presto consapevole che, dopo la sentenza della Corte europea di Giustizia, c'è bisogno di legiferare di nuovo sull'argomento (genome editing)". Vytenis Andriukaitis, Commissario UE per la Salute e la Sicurezza Alimentare, ha dichiarato: “Dal mio punto di vista, abbiamo bisogno di una nuova cornice normativa per queste nuove tecniche di innovazione vegetale".
Oltre 90 istituzioni scientifiche di punta e il Consiglio scientifico della Commissione hanno fatto appello per un cambiamento legislativo. La prossima Commissione seguirà questi chiari appelli o sarà rallentata da campagne post-scientifiche?
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